Il nuovo anno del “Luca Pacioli”. Intervista al preside Antonio De Michele

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Combatte da otto anni per far capire a tanti anastasiani che iscrivere i propri figli al Pacioli è sempre un valore aggiunto o anche un buon fatto se si vuole tutelare l’unico istituto scolastico superiore della città. Da otto anni “para” i colpi della politica clientelare che a Napoli e al Provveditorato da sempre politicizzato continua a penalizzare il “suo” istituto. Spirito libero dall’eloquio fin troppo “straripante”, Antonio De Michele arrivò da preside all’Istituto Luca Pacioli, unica scuola superiore statale a Sant’Anastasia, il 1 settembre del 2013. Portava con sé da diverse esperienze professionali maturate in giro per l’Italia tutto il sostegno dei valori che un docente (poi diventato dirigente scolastico) può maturare. Nel frattempo, se ai docenti si affidano le nuove generazioni per comporre il sapere del futuro. Per dare prospettive e credibilità davanti al mondo degli adulti. Ad un docente diventato dirigente scolastico (o preside come molti ancora amano dire) si affidano alunni, docenti, personale Ata e tutto quel mondo che compone la vita scolastica: un ambito immenso fatto di tante cose diverse per età, ruoli e prospettive. Un mondo fatto di attese e rinunce, di sacrifici e sogni, di passioni e delusioni. Dal 2013 ad oggi l’Istituto Pacioli di Sant’Anastasia ha aumentato la sua platea scolastica di molte unità. Ha affrontato difficoltà, il deserto intorno, gli scandali della politica locale. Nel tempo, grazie a tutti i docenti ed al preside Antonio De Michele, il Pacioli è diventato punto di riferimento per i ragazzi di diversi paesi, oltre quelli che sono a Sant’Anastasia, che in questi anni sono arrivati ogni giorno nelle sue aule per formarsi in attesa del futuro. Per capirne di più, per aprire una riflessione sul presente (della pandemia e della ripresa auspicata) e prevedere cosa può portare il futuro ai tanti ragazzi a cui il Covid ha rubato mesi di lezioni e di frequentazioni, abbiamo rivolto al preside del Pacioli, Antonio De Michele, alcune domande che ci sono sembrate opportune ed attuali.



Caro Preside, il nuovo anno si è aperto con una buona notizia che fa risparmiare soldi pubblici. Il Pacioli non ha più la sede a via Primicerio che costava più di 100 mila euro all’anno. Come è stato possibile?

«Dal 25 gennaio 2021 gli alunni del professionale cambiano sede. Le classi di via Primicerio si trasferiranno presso la sede centrale in via Europa. Questo è stato possibile grazie all’intervento dell’Assessore alla Pubblica Istruzione della Città Metropolitana di Napoli , Dott. Domenico Marrazzo, il quale ha preso a cuore le richieste avanzate da me e dall’intero corpo docenti che da anni aveva preso l’impegno con gli alunni di via Primicerio di portarli nella sede centrale, considerato che gli stessi si sentivano emarginati e non soddisfatti della sede loro assegnata».

Il 28 dicembre scorso Luigi De Magistris è venuto a Sant’Anastasia ad inaugurare le nuove aule che porteranno alle casse pubbliche un risparmio annuo superiore ai 100 mila euro. Tanto è stato per anni il fitto pagato dallo Stato per la sede di proprietà privata, ora dismessa, di via Primicerio. Cosa ha potuto concordare con lui a favore del futuro del Pacioli visto che è anche il capo delle Città Metropolitana?

«Finalmente il 28 dicembre 2020  il Sindaco di Napoli, Dott.  Luigi De Magistris, accompagnato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione della Città Metropolitana di Napoli, Dott. Domenico Marrazzo, alla presenza della Dott.ssa Annarita Marciano, Direttore dei lavori, e da una rappresentanza dell’Istituto L. Pacioli, sono state inaugurate le nuove aule ubicate nella sede centrale. Nella stessa occasione ho richiesto all’Autorità convenuta  nuovi locali allo scopo di costituire due poli scolastici».


Nelle foto sopra i momenti della “inaugurazione” delle nuove aule pronte nella sede centrale del Pacioli.

Un’altra buona notizia riguarda i due nuovi indirizzi che il Pacioli ha appena ottenuto. Ci dice di più?

«Sì. Un’altra bella notizia che mi pregio di comunicare al territorio anastasiano, e non solo, è l’attivazione per l’anno scolastico 2021/2022 del nuovo indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” che va ad arricchire l’offerta formativa del professionale in aggiunta alla già avviata curvatura per “Operatore Grafico” del percorso Servizi Commerciali. In risposta alla mutata  richiesta del mercato del lavoro  ho ritenuto utile  investire tutte le mie forze affinché l’offerta formativa dell’Istituto Luca Pacioli fosse adeguata alle reali esigenze del mondo aziendale. Nell’anno scolastico 2018/2019 abbiamo attivato il percorso Iefp (Istruzione e Formazione Professionaleper “Operatore Grafico” con riconoscimento ufficiale della Regione Campania (accreditamento e finanziamento di 120.000 euro). Il percorso prevede la qualifica triennale riconosciuta a livello europeo e il successivo conseguimento del diploma di Tecnico Grafico al termine del quarto anno. Il percorso abbreviato favorisce  l’inserimento anticipato dei nostri giovani  nel mondo del lavoro. Gli studenti iscritti a questo percorso,  infatti, alternano momenti di formazione didattica  in aula con momenti di vita attiva in azienda. Le competenze professionali, quindi, vengono acquisite direttamente sul campo. Dai continui monitoraggi svolti, tuttavia, ci siamo resi conto che il territorio aveva bisogno di un’offerta formativa aggiuntiva,  sempre  più vicina alle reali esigenze del territorio e rispondente al contesto sociale ed economico che sta caratterizzando il momento storico attuale. Di fronte a questa realtà così complessa, ho sentito la necessità di ampliare ulteriormente l’offerta formativa dell’indirizzo professionale con un’adeguata opportunità culturale e formativa per i nostri giovani, un’opportunità che valorizza ancora di più il ruolo di centro culturale del nostro Istituto e la sua capacità di rispondere ai bisogni formativi emergenti. Per gli studenti dell’indirizzo professionale  la scelta del nuovo indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza sociale può rappresentare, senza alcun dubbio,  l’amplificazione delle possibilità di inserimento nel mercato del lavoro, in maniera stabile, contrastando così anche il fenomeno dell’abbandono scolastico, una piaga ancora presente sul nostro territorio».

Come è cambiato il Pacioli in questi anni nonostante le difficoltà insite in un paese pieno di problemi, difficoltà ed ostacoli suppletivi?

«L’Istituto Luca Pacioli in questi anni ha vissuto momenti difficili, soprattutto per la mancanza di legalità nel paese e di giustizia sul territorio locale dovuta ai continui crimini che si sono perpetrati. L’Istituto Luca Pacioli si è adoperato attraverso interventi educativi a far nascere negli studenti una maggiore coscienza di legalità».

Come possiamo riuscire ad essere credibili, secondo lei, di fronte alle nuove generazioni noi adulti che tante volte deludiamo così platealmente?

«Le rispondo in qualità di educatore. La scuola da sola non può farcela c’è bisogno anche della collaborazione delle famiglie, delle istituzioni pubbliche e private. Bisogna far risvegliare quel senso civico che spesso nella stragrande maggioranza dei casi non è presente. È auspicabile un’intesa tra scuola e territorio, con il coinvolgimento soprattutto dei giovani a partecipare a convegni sui temi della legalità, della giustizia e della solidarietà».

Come si immagina il Pacioli, l’unico Istituto Superiore che è a Sant’Anastasia, nel prossimo futuro?

«Il mio sogno è che il Pacioli possa contribuire al cambiamento sociale del Paese, soprattutto con il coinvolgimento delle nuove generazioni.  La nostra scuola deve poter offrire un’offerta formativa valida ai fini dell’inserimento lavorativo dei giovani, una vera opportunità che possa sostenerli nelle loro scelte future».

Quanto lavoro costa guidare una scuola così complessa oggi?

«Il momento che stiamo vivendo richiede un impegno costante. I giovani sono molto scoraggiati soprattutto dal momento storico che stiamo vivendo. Hanno bisogno di persone che sappiano ascoltarli e guidarli per il loro inserimento sociale. Un’impresa ardua che impegna tutti noi, sia dal punto di vista culturale che sociale soprattutto in questo periodo di pandemia».

Cosa l’ha delusa in questi anni di guida al Pacioli?

«La cosa che più mi ha deluso è lo scarso numero di iscrizioni pervenuto negli anni passati da parte degli alunni residenti a Sant’Anastasia nonostante che l’Istituto Pacioli comprende una miriade di indirizzi di studi con una eccellente offerta formativa».

Cosa, invece, ha destato in lei ammirazione e sorpresa?

«Ho avuto una grande ammirazione per tutto il personale della scuola al quale va un immenso apprezzamento per il grande impegno profuso. Tutto il personale ha lavorato con grande abnegazione anche in questo periodo di emergenza sanitaria».

Che cosa può fare il Pacioli per i suoi alunni già in corsa e per quelli che al Pacioli si iscriveranno?

«Io penso che tra le cose importanti da fare per i nostri alunni in questo periodo particolare è dare loro una scuola accogliente ed un’eccellente offerta formativa».

Come ha segnato questa pandemia i ritmi e la normalità della scuola in generale e del Pacioli più in particolare?

«In questo lungo periodo di pandemia la DAD non ha potuto dare in tutti i casi la giusta formazione ai nostri alunni. Il Pacioli è organizzato per poter garantire la presenza a scuola di una parte di alunni e personale facendolo ruotare in modo da assicurare il distanziamento necessario per evitare il contagio. Pertanto si auspica che il 25 gennaio 2021 si possa riprendere con la didattica in presenza, l’unico modo per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche».

Come potremmo uscirne senza fare vittimismo da questo tempo difficile?

«Io penso che per uscire da questo periodo difficile è necessario il rispetto delle regole anti-COVID ed  effettuare il vaccino nel più breve tempo possibile».


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