L’Istituto Pacioli a Sant’Anastasia: quando la politica non vede il presente né prevede il futuro

1670 alunni in aumento con tre nuove classi che saranno dal prossimo settembre 2018;  71 classi a cui aggiungere le altre tre; 197 persone in organico tra docenti di ruolo e personale Ata a cui si aggiungono altri 50 docenti tra quelli che hanno incarico di supplenza annuale e chi invece è in supplenza temporanea; tutte le aule con le Lim; laboratori multimediali che hanno il parquet a terra assieme ad aule (come nel plesso di Sant’Antonio) che hanno tre vecchi pavimenti diversi nella stessa classe; tre sedi di cui una sola (quella di viale Europa) ricostruita per essere una vera scuola; sei indirizzi scolastici per la mattina tra cui tre Licei con opzioni; un nuovo Liceo Matematico che vede un sodalizio con l’Università “Federico II”. Sono solo alcuni dei numeri e delle caratteristiche che oggi occorre sapere per capire davvero come l’Istituto “Luca Pacioli” sia riuscito a diventare un punto di riferimento su questo territorio della provincia di Napoli. Ma le scelte politiche che avvengono presso l’Ente provinciale che è anche Città metropolitana di Napoli non vedono né prevedono il bisogno urgente di nuovi spazi, di sedi adeguate per supportare una crescita che è nei fatti concreti.



Il primo sabato di maggio di un altro anno scolastico che volge al termine si presta bene ad un bilancio: è il quinto dell’era di Antonio De Michele alla presidenza dell’unico istituto superiore che opera nella città di Sant’Anastasia. Cinque anni fà la missione era quella di rimettere in sesto una scuola che aveva perso mordente e stava anche perdendo alunni. Cinque anni dopo, assieme ad un gruppo di docenti che lavorano con scrupolo, dedizione, passione molti sono i risultati che si sono raccolti. La scuola aumenta nel numero di alunni. Aumenta l’offerta formativa, la voglia di far bene e anche l’impegno di docenti e personale ATA. C’è stata un’attenzione altissima in questi anni persino per evitare che il “Pacioli” venisse occupato durante la stagione pre/natalizia quando in molte altre scuole si occupa per il minimo pretesto con danno alla didattica e ai programmi da portare avanti. In capo ai ragazzi che avrebbero voluto occupare c’era spesso il preside De Michele a ragionare, a capire, a far capire che si stava dalla stessa parte.

Anche in questo sabato di maggio il “Pacioli” è a pieno regime: presidenza, aule, uffici, direzione amministrativa, aule multimediali, i tre plessi (viale Europa, piazza S. Antonio e via Primicerio) sono in piena attività. Dai viaggi d’istruzione di questo anno scolastico 2017/18 alunni ed insegnanti sono già tornati e per quelli dell’ultimo anno la maturità è alle porte. Qui i Collegi dei docenti registrano un’intensa attività così come i Consigli d’Istituto, organi collegiali fondamentali che anche quest’anno sono stati riuniti di frequente. Una scuola è una grande comunità che qui al “Pacioli” ha ramificazioni variegate. Convegni, eventi, forum tematici, l’alternanza scuola/lavoro, percorsi curriculari hanno costellato questi ultimi anni, aggregato entusiasmi, caratterizzato i giorni della scuola.

Sul portale internet del “Pacioli”  gli indirizzi con l’offerta formativa fanno bella mostra. Qui c’è “Amministrazione, Finanza e Marketing”, il “Turistico” che è uno degli indirizzi attrattori del “Pacioli”, ci sono i tre Licei (Scientifico, delle Scienze Umane e Linguistico) con le loro opzioni che stanno ricuperando alla grande dopo che per il biennio iniziale si è deciso di far passare tutti (Licei e indirizzi tecnici) per la sede centrale di viale Europa. Il Liceo Matematico per il prossimo anno sarà un altro punto a favore se si pensa che l’accordo preso è con il Dipartimento di Matematica della prestigiosa Università Federico II di Napoli. Al Liceo Linguistico la novità sarà il Liceo Internazionale per il quale sarà coinvolta una delle due prime classi che inizieranno a settembre 2018 il nuovo anno scolastico in convenzione con l’Università Cambridge di Londra. Tra le note liete che il preside De Michele sottolinea c’è anche il vanto di accogliere qui ragazzi che provengono da diversi paesi: Sant’Anastasia, Somma, Ottaviano, Pollena, Cercola, Ponticelli, Volla. Poi, dopo le note liete, arrivano le note dolenti. L’edilizia scolastica ritorna d’attualità ancora una volta, dopo che da anni anima le discussioni per quanto attiene le scuole inferiori, anche nel dibattito sul presente ed il futuro dell’unico istituto superiore di Sant’Anastasia. La differenza tra scuola inferiore e scuola superiore la fa l’interlocutore istituzionale ovvero l’Ente che decide ed investe le risorse pubbliche a favore di una buona scuola.

Così mentre per le scuole materne, elementari e medie inferiori entra in gioco l’azione dell’Amministrazione comunale che sente più prossimi e vicini la pressione ed i bisogni del mondo scolastico cittadino, per le scuole superiori c’è di mezzo ciò che resta dell’Ente provinciale, oggi Città metropolitana, da cui dipendono le scelte e le risorse da destinare all’edilizia scolastica che accoglie gli istituti superiori. Il “Pacioli” porta i suoi numeri e chiede, in realtà già da qualche anno, quell’attenzione necessaria per poter accompagnare l’incremento e il buon successo che esso raccoglie sul territorio. Chiede e rivendica soprattutto la soluzione del problema dei problemi: quello delle sedi idonee. Il disagio aumenta se si pensa che erano lo stesso problema di cinque anni: l’unico a cui non si è potuto far fronte con efficacia per “colpe” e volontà della politica provinciale e regionale.

Siamo riusciti – sottolinea il preside Antonio De Michelein cinque anni addirittura a duplicare le classi, a farle aumentare. Saranno sedici le prime classi che partiranno in questo Istituto il prossimo anno. Ecco, allora, la preoccupazione di questa Scuola, delle famiglie, dei docenti di avere un nuovo plesso per mettere assieme il polo liceale che al “Pacioli” qui è in grande incremento.  Io sto a scuola anche di sabato, come oggi, ma non ci sono solo il sabato. Io sto qui come se fosse casa mia perché se uno concepisce il bene comune come un bene proprio allora non si risparmia, non si nega. Il bene comune è un bene comune ma va trattato come un bene proprio e così quello che si fa si vede perché sta sotto gli occhi di tutti. La miopia politica che si mostra verso il Pacioli dipende forse dalla consapevolezza di sapere che questo Istituto gode di ottima salute. Addirittura cresciamo ma non abbiamo altri locali quindi devo pensare che lavoriamo bene finanche troppo bene. Dovremmo lavorare meno bene secondo questi signori della politica regionale e provinciale. Qualcuno da Napoli ci dice… <<voi, lei, faccia i doppi turni!>> ma io non lo posso accettare perché se la scuola va bene, se si lavora bene con i doppi turni vuol dire ritornare indietro e così la gente scappa. Il problema della miopia politica sta nel fatto che la Città metropolitana, i politici di turno guardano soltanto quegli istituti superiori e quelle città dove ci sono scuole superiori in difficoltà. Se vedono una scuola come la nostra che sta bene in salute non fanno nulla per risolvere i problemi seri che abbiamo e che sono legati soprattutto alla mancanza di strutture edilizie idonee all’attività scolastica che si deve svolgere al proprio interno. Togliere ad un territorio la possibilità di far crescere una scuola che ha bisogno di  crescere è cosa gravissima. Noi stiamo chiedendo un Liceo musicale da cinque anni. Lo aveva chiesto dal 2007 la preside che era qua all’epoca. In una città come questa dove ci sono ben due scuole medie ad indirizzo musicale e con altre scuole medie ad indirizzo musicale nelle cittadine limitrofe come si fa a non pensare che è diritto degli alunni quello di trovare a Sant’Anastasia una scuola superiore che abbia anche un Liceo musicale? Stiamo ancora aspettando che in Regione questo lo si capisca”.

Le dolenti note non si fermano qui assieme alla preoccupazione e all’appello del preside De Michele che non vuole essere strumentalizzato né mettersi contro le altre istituzioni dello Stato che qui devono dare risposte concrete al di là dei colori politici, degli schieramenti, delle amministrazioni che, in città, in provincia, in regione, si susseguono. L’idea di una “cittadella scolastica” come quella che sta nascendo nella vicina Pomigliano d’Arco ritorna possente. Sarebbe anche un modo per risolvere, una volta e per tutte, qualche problema d’edilizia scolastica che hanno, parimenti, i Comprensivi scolastici che sono in città. Una “cittadella scolastica” da pensare per il presente e per il futuro, da mettere accanto all’impegno dei docenti, degli alunni, delle famiglie che sono o passano al “Pacioli” e chiedono attenzione per la scuola superiore e per i loro figli. Intanto, dal prossimo anno scolastico, su questo portale, in home page, troverete un filo diretto con il “Pacioli”: articoli, corrispondenze, foto e reportage che racconteranno la vita dell’istituto e i traguardi che esso avrà modo di raggiungere. Voci, segni e sogni dall’interno della scuola grazie all’impegno di docenti ed alunni. L’idea venuta in questo primo sabato di maggio ha visto convergere anche la volontà del preside De Michele. Magari in mezzo a quei racconti di futuro potrà passare anche il segno concreto di un’attenzione maggiore che la politica deve dare se non vuole perdere il legame virtuoso e coerente con la società ed i giovani, sentinelle del futuro che per esso hanno il dovere di prepararsi.

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