Il ruolo di una corretta informazione a Sant’Anastasia

L’informazione locale potrebbe essere molto più efficace di quella che racconta vicende e fatti nazionali. I cronisti, le testate, le corrispondenze, i racconti, i portali web, i periodici cartacei che raccontano le piccole comunità potrebbero avere un grande ruolo, anche nell’era dei social media e costringere i loro concittadini, amministratori compresi, a fare meglio e bene. E, invece, una strana, spesso “necessaria”, connivenza tra chi scrive e chi di cui si scrive diventa ambiguità, soggezione, distrazione, favoritismo andando a “pappa e ciccia” con i peggiori…

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Ne parla spesso anche l’Ordine dei Giornalisti in Campania e nel resto d’Italia. Il giornalismo locale, quello che cioè si occupa e racconta di vicende locali, potrebbe avere un grande ruolo per la democrazia ed il miglioramento delle condizioni di vita e di sviluppo locali. Non è presunzione ma è certamente la funzione più propria dell’informazione. E, invece, l’informazione locale viene fatta spesso da persone che giornalisti non sono e anche quando si tratta di giornalisti iscritti all’albo, magari quello dei professionisti, l’informazione locale si “accomoda”, crea solide amicizie con coloro che dovrebbe raccontare, si mette a braccetto con la politica, si siede nei salotti, fa feste, entra in fazioni anche quando fa finta di non esserci mai entrata. Così accade che i giornalisti locali, anche quando sono corrispondenti di testate note, hanno bisogno troppo spesso di creare un clima estremamente rilassato, di mantenere le amicizie che contano da ogni lato per accontentare tutti su tutto e così a subirne è la comunità che si racconta ed il ruolo dell’informazione stessa.

Il caso di Sant’Anastasia è emblematico. Dal 2013 al 2016, per esempio, nessuno dei valenti ed abili cronisti e croniste locali si è mai deciso/a di racccontare i fatti per davvero anche quando quei fatti sono passati per un carcere, aule di tribunali, condanne già ottenute e processi in corso. Ci si è limitati a fare la scarna cronaca ufficiale, quella politicamente “corretta” che da voce a tutti ma soprattutto agli imputati per non rischiare, magari squietare gli animi, gli amici e le amicizie. Anzi. Dal manipolo di persone appassionati di telecamere e di web che all’albo dei giornalisti non sono mai stati iscritti, sono emerse figure che si sono dedicate al delicato mestiere dei cronisti locali con puntuali reportage, video, riprese, azioni mediatiche utili sempre ad una delle fazioni, valorizzando le proprie opinioni, una sola visuale senza mai raccontare fatti, atti, trascrizioni di atti, consigli comunali o qualsiasi altra ricostruzione.

In tanti casi i proclami iniziali per fermare l’apertura di nuove iniziative in corso e fare crociate a nome di politici contro altri politici si sono arenate quando lo scenario è cambiato. Il risultato è la grande confusione che regna anche nel mondo dell’informazione locale dove tutti raccontano, denunciano, discriminano, danno patenti o le tolgono senza raccontare nessun fatto, senza tentare uno stralcio di ricostruzione per consentire agli anastasiani di capire.

Noi crediamo che questo portale debba colmare quel vuoto che c’è e che persiste da troppi anni. Un vuoto pneumatico, uno spazio di comodo, uno stile di connivenze, di fazioni a cui si prende parte e da cui si esce, di amicizie, alleanze, frequentazioni tra pub, bar, ristoranti, pizzerie, salotti o cordate, ideologie o misteri. Questo portale non entra in nessuna cordata, non farà sodalizi, non si metterà a braccetto con i politici locali e con nessun altro. Cercherà solo di raccontare con serietà e completezza i fatti, gli atti, i retroscena. E lo farà diversamente da come lo fanno gli altri. Vi porteremo le testimonianze dirette di chi è coinvolto nei fatti, approfondimenti e molto altro. Non daremo la caccia a nessuno ma faremo del giornalismo, nei ritagli di tempo, di ruoli e di lavori che ciascuno di noi svolge in giro per la regione o per il Paese più grande, un impegno civile e sociale, ambientale e civile, culturale e politico se la politica è quella che era e cerca la verità a più voci e non il consenso.

Eviteremo le fazioni, le campagne elettorali, le crociate. Risponderemo a tono a chiunque alzerà i toni contro di noi o contro altri che da soli non possono difendersi. Seguiremo le trame della cultura, del volontariato, dell’ambiente, della spiritualità, della fede, dell’arte e della musica, del teatro e di ogni altra cosa meriti di essere seguita e raccontata così come accade sulle pagine di ogni portale che si rispetti. Il resto verrà da sé. Intanto, già da ora, a tutti, buona navigazione.

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