Giù le mani dalle famiglie povere di Sant’Anastasia

In questi giorni di pandemia e d’isolamento il tema della solidarietà e del bisogno di tante famiglie anastasiane non poteva che diventare un tema d’attualità sul quale, come prevedibile, sta tentando, con varie, simpatiche quanto assurde proposte, di mettere le mani il mondo politico locale (e tutti coloro che si sentono già futuri candidati ed eletti nei vari ruoli) a cui la pandemia, che non si poteva prevedere, ha sottratto del tutto il palcoscenico, le dirette sui social da tuttologi esperti, i “pensatoi” da dove si sono fatti volentieri intervistare, anche più volte, in diretta social ed in vista delle prossime elezioni che dovevano essere imminenti ma che, invece, a Sant’Anastasia alla fine di maggio non si terranno affatto. Così manco fossero stati e fossero consumati statisti, predestinati ed unici esponenti della politica in quanto tale sono passati, malvolentieri, dal palcoscenico, che amano da sempre, ai margini di questa emergenza dove tutti facciamo i conti con un fatto serio, globale e del tutto nuovo che ha già cambiato la storia del mondo e la nostra vita. Ma loro, eterni protagonisti del locale, non si arrendono e così, anche ora che la politica locale è stata azzerata e la città non ha un sindaco si muovono da politici locali. Ora che un cittadino comune vale esattamente quanto un prossimo candidato (consumato o novello che sia) loro si sentono, comunque, l’istituzione locale che deve orientare su ogni tema, fare appelli, proporre soluzioni collettive anche quando l’unica Istituzione è, come ora, un Commissario prefettizio. Non ci vogliono stare, questi nostri simpatici politici locali, nelle retrovie. Si sentono preparatissimi a parlare di tutto e a fare politica in ogni condizione dacché dell’umiltà hanno fatto poltiglia. Non ci stanno al fatto che, almeno in queste settimane, fortuna per noi, hanno perso completamente la scena mediatica e pubblica (vecchi o giovani che siano) uniti da un ego immenso manco fossero stati studenti di strategie politiche ad Harvard. Loro, si sono convinti, che la politica, quella con la “P” maiuscola, la facevano prima ancora di nascere. Del tutto simili in questo ai loro maestri più anziani che li hanno generati, quei giovani rampanti anastasiani degli anni 70 e 80. Così in questo “furto di scena” per opera di una tragedia collettiva che si chiama pandemia, questi arguti politici locali stanno tentando, in tutti i modi, di rientrare in scena in mezzo a questo sconquasso. Profittare di tutto, usare tutto e, quindi, mettere le mani sull’unico tema d’attualità che, in questo momento, questa pandemia ha già messo in moto e cioè la solidarietà e l’azione di aiuto da fare con urgenza alle famiglie anastasiane che sono in difficoltà. Quelle famiglie che i parroci, le associazioni presenti sul territorio da anni, conoscono bene. E non solo perché le cinque parrocchie cittadine (Santa Maria la Nova, Sant’Antonio, Ponte di Ferro, Romani e Madonna dell’Arco) analogamente alle associazioni più attive sul fronte del disagio (delle quali non faccio nomi solo per non far torto a qualcuna di esse che potrei dimenticare) lavorano da anni e molto bene. Realizzando iniziative varie, rendendosi preziosi per tante famiglie in difficoltà e facendo sempre muro rispetto ad ogni più becera speculazione della politica locale che, ogni volta che può, li vorrebbe “arruolare” e strumentalizzare poiché mai cosa fu più sporca e speculativa della politica quando vuole, fingendo anche di non volerlo fare, contaminare il sociale, la dedizione al prossimo, i bisogni dei poveri che cerca di strumentalizzare.

Un tema quello della solidarietà e dell’aiuto da dare con urgenza alle famiglie di Sant’Anastasia in difficoltà che si è fatto ancora più rovente ed “ambito” dai politicanti locali da quando un gruppo di ragazzi, “Amici x Sant’Anastasia“, che vogliono restare in anonimato, che non si sono mai sentiti politici né mai hanno fatto della politica il loro mestiere. E, soprattutto, che non hanno mire politiche alle prossime elezioni amministrative quando si faranno in autunno, invece di starsene comodi ad aspettare che passi l’emergenza o fare post al veleno contro gli altri sui social, hanno organizzato e messo in moto, in pochi giorni, la più grande macchina di solidarietà che si poteva mettere in moto, in questo momento, a Sant’Anastasia. Un gruppo di ragazzi che si sta svegliando di buon mattino con il nobile obiettivo di aiutare chi ha bisogno, ora, dell’essenziale. E con l’aiuto di tante piccole e grandi imprese locali che da sempre fanno solidarietà in silenzio, di famiglie benestanti, di singoli individui, di cittadini e professionisti in vari settori, gli “Amici x Sant’Anastasia” hanno già raggiunto e dato aiuto a più di 500 famiglie (il dato è in continua crescita) a cui sommare le altre famiglie aiutate dalle parrocchie e delle associazioni già note. Decine di vecchi e nuovi casi bisognosi segnalati e raggiunti anche oltre il territorio anastasiano nel caso degli “Amici x Sant’Anastasia“. A queste famiglie, in gran riserbo, senza che nessuno di quei ragazzi metta la faccia o la frase “Mi manda Tizio che vi porta questo…”, hanno fatto arrivare cibo e generi di prima necessità, la bombola del gas, il buono spesa, la ricevuta di una bolletta dell’enel pagata in condizioni di necessità.

Contemporaneamente all’azione del gruppo “Amici x Sant’Anastasia“, a cui va soltanto un grande plauso, si stanno muovendo, come e più di prima, le parrocchie e i parroci che con il Banco alimentare (che ha aumentato in questi giorni anche la propria disponibilità) e le Caritas del territorio ad essi collegate hanno distribuito già spese, come è accaduto ieri, a decine di altri casi. Analoga missione continuano a svolgere le Associazioni già note, laiche e religiose, che sono in città e, persino, qualche altro nuovo gruppo di solidarietà nato in città per l’emergenza, spinto, come tutti auspichiamo, sempre e soltanto da fini nobili tenuti, oggi e nel futuro, ben lontani dalla politica locale.

Politica locale che, nel frattempo, mai rassegnata al ruolo di seconda fila (soprattutto in vista delle elezioni amministrative che verranno) mette in rete a tutti i costi, qualcuno in buona fede, molti altri animati dalla peggiore speculazione, di tutto e di più. C’è chi propone qualche ricetta ardita. Chi l’idea, certamente in buona fede, di rendere la solidarietà intelligente e chi, con tanto di schema, vuole creare una “cabina di regia” sul tema della solidarietà che, persino in tempi normali, non è mai esistita a Sant’Anastasia ma si vorrebbe creare ora nel momento meno opportuno con una sorta di censimento e catalogazione delle famiglie bisognose. C’è, infatti, tra gli arguti e geniali politici locali, chi auspica un elenco e la divisione dei poveri per quartieri con i nomi dei rispettivi “bisognosi” da curare per evitare (come accade da sempre e come chi opera nel settore ben conosce) che alcune famiglie povere abbiano tanto ed altre abbiano poco non chiedendo a sufficienza o vergognandosi di chiedere. Si leggono così i post dei politicanti locali vecchi e giovani su questo tema d’attualità. Qualcuno al veleno. Altri sono commenti piccati. Altri di livori, ironie contro chi sta operando e contro i banchi alimentari trasformati, secondo questi rampanti politici locali, in buffet. Qualche altro consumato politico locale, che conosce bene le leggi e la legalità puntualmente disattesa, parla persino di denunce da fare contro coloro che stanno facendo solidarietà in maniera clientelare, chiaramente non specificando nel commento chi sono questi e dove la fanno, che speculano, in questo momento, sui bisogni della gente. Parlano e scrivono (per chi vorrà leggerli basta fare un giro sul social da loro preferito) gli esperti e gli interpreti della politica anastasiana. Parlano e scrivono sotto le “insegne” dei loro nomi, dei loro partiti o delle liste civiche locali che guidano indisturbati. Parlano e scrivono post i gregari e i loro capi politici locali che si vorranno di sicuro ricandidare. Scrivono post su come si deve organizzare la solidarietà. Tutti concordi, a parole, che la politica non deve entrare negli ambiti della solidarietà ma tutti impegnati, in questi giorni, a fare, dire, scrivere o proporre qualcosa di nuovo per poterci entrare.

Pubblicano i risultati di idee strabilianti sotto le sigle dei loro gruppi politici e delle liste che sono già note. E, sono convinto, passata la fase acuta dell’emergenza, ci inonderanno di video e dirette facebook per spiegarci come fare le cose nel migliore dei modi. Così si compone nuovamente, persino in mezzo a questa tragedia, fatta esclusione di quei pochissimi politici locali di cui conosco la serietà e l’impegno, il peggio del mondo politico anastasiano di ogni colore e risma che abbiamo imparato a conoscere bene. Quello che profitta di ogni cosa per ricuperare visibilità e che, quando gli dai fastidio e gli sbatti in faccia una verità, ti vede nemico, falso moralizzatore, un intralcio, un antagonista abituati, come sono loro, solo alla claque, al salotto dentro al quale qualcuno gli da un microfono/megafono quando non se lo danno da soli. Si tratta dello spettacolo solito che la politica, qui come altrove, dona al mondo ogni giorno. Un bisogno urgente e quotidiano di apparire, avere visibilità, stare sopra gli altri in nome degli altri, dei bisogni della gente e della collettività.

Intanto, le parrocchie e i parroci, le associazioni già note da tempo sul territorio e questo nuovo gruppo di ragazzi, “Amici x Sant’Anastasia“, lavorano, in questi giorni, rischiando di contagiarsi ogni volta. E si muovono con rapidità avendo già messo in conto, poiché non vivono su Marte, che ci sono (come sempre) famiglie e persone che profittano e profitteranno. Ma anche che, probabilmente, chi profitta è una minoranza davanti al numero delle tante altre famiglie e persone, dignitose e serie, che sanno, invece, ricevere il giusto e ringraziare come e più di prima ora per ciò che stanno avendo.

Ancora di più, in questo momento, “non sappia la mano sinistra quello che fa la mano destra” tanto la solidarietà è da sempre un campo minato, ancora più minato ora, sul quale, per non fare ulteriori danni, come è già accaduto su altri temi, la politica locale è bene non metta le mani. Per questa volta le ricette degli scienziati locali, dei preparatissimi e colti politici anastasiani vecchi e giovani (da cui escluderò sempre quei pochi che stimo) non servono. Il loro palcoscenico è bene si rimetta in moto solo dopo questa tragedia immane che vuole e chiede umiltà a tutti. Piuttosto, tutti assieme, con umiltà, senza colore politico, senza protagonismi, senza nomi e senza livori sosteniamo l’impegno delle parrocchie, delle diverse associazioni e degli “Amici x Sant’Anastasia” che stanno operando in questo momento, senza secondi fini, attorno al tema della solidarietà, lì dove la politica, a Sant’Anastasia come altrove, è fondamentale continui a restarne fuori. Che la politica non contamini la solidarietà e la solidarietà non entri in politica.

francesco de rosa | meritocrazie@gmail.com

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