Le interviste “scomode” che presto inizieremo a fare

L’informazione locale si compone spesso di interviste su carta stampata (quella sempre più rara che ancora si riesce a stampare), ma soprattutto interviste digitali messe in rete, interviste audio e video. Tuttavia, pur cambiando luoghi o mezzi di trasmissione esse sembrano essere realizzate sempre su salotti molto comodi. Comodi soprattutto per chi viene intervistato. Ecco perché non potevamo che fare solo “interviste scomode” su questo portale.

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Anche per l’informazione locale, si dicono interviste da salotto quelle interviste dove il giornalista locale è sempre molto accomodante e funge quasi da megafono per l’intervistato. Quest’ultimo se è un politico locale, di maggioranza o opposizione, utilizza il reporter “casalingo” per i suoi fini. Manda in questo modo i suoi annunci, compie le sue battaglie, fa i suoi esclusivi interessi mediatici. Il cronista, la cronista locale, che sia iscritto/a nell’albo dei pubblicisti o dei professionisti non fa nessuna differenza, si presta molto volentieri al giochino paesano sapendo che, prima o poi, i “favori” si rendono. In quelle interviste a guidare la conversazione è solo l’intervistato che, magari, sottobanco chiede all’intervistatore/intervistatrice di guardare l’intervista prima che essa venga pubblicata. Da quando esiste il giornalismo locale tali interviste da salotto ci sono sempre state ed hanno reso sempre molto bene. Ancor di più oggi con l’esplosione e la diffusione della rete, con i social media che amplificano quei portali d’informazione più a meno equidistanti, più o meno seri, dove l’informazione locale è fatta anche per poter “arrotondare”.

Noi abbiamo pensato che, come nella filosofia dell’intero progetto che è a base di questo portale, sia opportuno creare uno spazio dove l’intervista, sempre video, è rigorosamente “scomoda” E dove l’intervistato verrà messo a dura prova, sempre nell’ambito del rispetto e con grande educazione, da chi in quel momento sta realizzando l’intervista. Solo così, riteniamo, potremo arginare quella commistione tra informazione locale e poteri locali (politici, imprenditoriali, gerarchici o di altra natura) affinché ne possa beneficare la vita della nostra collettività.

Le interviste scomode fatte agli anastasiani su un portale che si chiama “glianastasiani.it” sono interviste fatte con il fine esclusivo di controbilanciare chi si vende o si propaganda al giornalista di comodo. Per entrare nel concreto andremo a proporre a politici, prelati, imprenditori, uomini delle istituzioni, dirigenti scolastici, docenti, professionisti, attori ed attrici di mestiere, malavitosi ed altri quello di cui si discute in quel momento, ciò che coinvolge in prima persona l’intervistato. Lo faremo senza fronzoli, senza creare sudditanze, senza promiscuità, senza illuderci di fare del giornalismo locale un “giustiziere” né di noi stessi paladini di legalità o giustizia. Lo faremo come dovrebbe farlo ogni cronista che sia locale o “nazionale” su temi di grande attualità e di enorme delicatezza. Lo faremo e verremo giudicati per quello che faremo.

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